Preparare una escursione consiste nel pianificare un percorso valutando tutti gli elementi necessari per percorrerlo in relativa sicurezza, riducendo così il rischio in montagna. Bisogna rispondere alle molte domande che riguardano la salute e l'allenamento, di se stessi ed eventuali compagni, che tempo farà, scegliere scarpe e abbigliamento adatti, cosa mettere nello zaino, l'alimentazione e idratazione, fino perché si sta andando.
Primo approccio
I percorsi delle prime escursioni nascono spontanei, di solito sono i facili sentieri del territorio che si abita o quelli vicini in un ambiente naturale, con un breve tempo di percorrenza. Oppure si cammina in vacanza, periodo in cui si ha più tempo libero. Il piacere e il beneficio che si è provato accresce il desiderio di percorrerne altri, come continuare oltre la fine dell'ultima camminata, per curiosità e scoprire. Proseguendo l'attività si scelgono anche territori più distanti, che hanno particolari caratteristiche di attrazione, per la conformazione, la biodiversità, il paesaggio, e per entrare in contatto con un'altra cultura, un mondo contadino e alpigiano. Si è spinti a visitare un posto dall'informazione, come la lettura di articoli su riviste o internet, la televisione, video, mappe, pubblicità, la fotografia, o da una persona famosa o una amica che ne ha parlato, un viaggio, un'idea, oppure si segue il capogruppo. L'obiettivo può diventare raggiungere una cima o semplicemente condividere del tempo con altri nella natura.
Pianificazione
La scelta della pianificazione del percorso dipende dalle proprie condizioni fisiche e dall'allenamento. Gli elementi di un percorso sono lunghezza, profilo e dislivello altimetrico, tempo di percorrenza, natura del suolo, segnaletica, la presenza di rifugi, ristori e sorgenti d'acqua, la difficoltà, come tratti esposti, vie attrezzate. Gran parte di queste caratteristiche si trovano in una cartina topografica dell'area del percorso, sufficientemente dettagliata, con una scala non maggiore di 1:35000. Le linee di livello di una cartina, linee tracciate lungo una quota costante, permettono di capire quanto il sentiero è in pendenza. La cartina non va lasciata a casa perché è utile per avere una visione complessiva del luogo e orientarsi, una delle capacità richieste per muoversi in un ambiente isolato.
Durante l'escursione è bene rimanere sul percorso prestabilito, respingendo la tentazione di variazioni che potrebbero complicarlo, che è meglio riservare per un'altra pianificazione. Inoltre, è bene valutare se si sta rispettando il tempo di percorrenza prefissato. Una cosa essenziale è lasciare detto o ancora meglio scritto dove si va a familiari, amici o conoscenti, anche descrivendo per sommi capi l'itinerario e quanto tempo ci vuole, in particolare quando si va in giro da soli. Invece, oggi ho dimenticando di dire dove andavo, così Enrica credeva che io fossi in Grigna, mentre ero ai Piani di Bobbio.
Note
- Trekking: come prepararsi". Salomon. Consultato il 3 novembre 2021.
- Dianin, Andrea. "Come preparare bene un’escursione a casa". Qui montagna. Consultato il 3 novembre 2021.
- Dianin, Andrea. "Cenni di Topografia e Orientamento". Qui montagna. Consultato il 3 novembre 2021.
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