venerdì 24 luglio 2015

Pialeral

Pialeral, anche Pialeràl, è una località a tra i 1350 metri e i 1430 metri sul Grignone, o Grigna Settentrionale, nel comune di Pasturo in Valsassina a metà altezza della montagna che si erge ripida fino alla cima tra prati e rocce.
Pialeral si estende lungo la costa della montagna che sale dall'Alpe Cova fino ad un prato in piano al termine della Foppa del Ger, una vallata che scende dal Grignone. Propriamente il tratto in pendenza viene indicato come Località Costa.

Al Pialeral ci sono una decina di baite, il Rifugio Antonietta al Pialeral e un bel prato in piano; è raggiungibile dalla Strada agro-silvo-pastorale Pasturo - Alpe Cova e da molti sentieri, e partenza dei due sentieri, via estiva e invernale, al Rifugio Luigi Brioschi poco sotto la cima della montagna. Pialeral è un luogo molto frequentato da escursionisti per la sua posizione, sia come meta o passaggio.

Arrivati all'Alpe Cova a 1300 metri, una strada cementata risale la costa della montagna come proseguimento della Strada Pasturo - Alpe Cova con tratto comune ai sentieri Sentiero Traversata Bassa Piani dei Resinelli - Pialeral, Sentiero Colle di Balisio - Pialeral lungo la Valle dei Grassi Lunghi, Sentiero Pasturo - Pialeral; si può ritenere che dove finisce l'Alpe Cova inizi località Costa e quindi Pialeral.
Dopo breve tratto, superata una baita, si incontra una sbarra che chiude la strada con scritto Strada Privata, per aprirla ci vogliono le chiavi di un lucchetto, Solo Pedoni destra. Si sale in pendenza e si arriva ad una baita gialla con persiane blu appena ristrutturata con un piccolo prato all'ombra di faggi e un abete, probabilmente nel passato punto di appoggio per salire alla Grigna.
Si prosegue con più dolce pendenza o quasi in piano, la vista davanti va alla Grigna e di lato a destra ai monti della Valsassina. Superate due o tre baite si arriva, a 10 minuti dall'Alpe Cova, alla presenza di un maestoso faggio, al Rifugio Antonietta su una insegna in legno Rifugio "Antonietta" al Pialeral mt. 1400.

Il Rifugio Antonietta al Pialeral è riferimento della località gestito dalla famiglia Pensa, che ha sostituito il vecchio Rifugio Mario Tedeschi al Pialeral distrutto poco sopra da una valanga nel 1986; fino agli anni 2000 si chiamava Rifugio Pialeral per questo ci sono ancora indicazioni con quel nome.
Sulla baita accanto al rifugio è appeso il secondo pannello didattico del percorso geologico-paleontologico del Pialeral che ha inizio all'Alpe Cova: i pesci dello Scudo.
Sul retro del rifugio lungo la strada un grande affresco di San Giorgio che uccide il drago.

Appena dopo il Rifugio qualche baita, alcune anche recenti, la strada finisce. Tutte le baite, così come il Rifugio Antonietta, sono a destra lungo la costa della montagna, che guarda i prati che salgono da Pasturo con panorama sui paesi dell'Altopiano Valsassina, Piani di Bobbio, i monti delle Orobie.
Il sentiero diventa ora ripido, il fondo un po' disagevole in ghiaia e piccoli sassi agevolato da tronchi in orizzontale, una baita spesso abitata è a sinistra, sulla destra i resti di una funicolare dipinta di giallo e una baita più grande seminascosta, si esce ad un piano con le indicazioni dei sentieri.
Si è arrivati a destinazione per Sentiero Pasturo - Pialeral meno di due ore di percorrenza in salita, Sentiero Traversata Bassa Piani dei Resinelli - Pialeral circa due ore, Sentiero Colle di Balisio - Pialeral 1 ora. I sentieri vengono ovviamente percorsi in senso inverso, per il secondo, il numero 31 del CAI, e il terzo, il numero 33, in discesa ci vuole circa la metà del tempo della salita.

L'occhio va subito alla segnaletica dei sentieri e alle sue tabelle segnavia, una punta in salita per il largo sentiero ben visibile accanto ad una staccionata in legno, si va in alto verso la cima del Grignone. Su tre righe:

  • Vetta - Rifugio Brioschi 2.30
  • Via estiva - Bocchetta Releccio
  • Via invernale - Comolli

Altre due come la prima della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera. La prima, in piano verso destra:

  • Traversata Bassa
  • San Calimero 1.00
  • Rifugio Riva 2.00

La seconda tabella segnavia, indica verso il basso il Sentiero Traversata Bassa Piani dei Resinelli - Pialeral in senso inverso:

  • Traversata Bassa, aggiunto di fianco Rif. Antonietta
  • Torrente Pioverna 0.40
  • Piani dei Resinelli 2.20

Una tabella segnavia gialla del CAI ribadisce a destra San Calimero Rifugio Riva.

A sinistra un alto palo in cui sventola la bandiera italiana e sulla roccia una placca in metallo grigia alta circa un metro e larga cinquanta centimetri, che era nel Rifugio Mario Tedeschi al Pialeral, ricordo della consacrazione delle mura nel 1917.
Di lato un baitello in pietra con porta verde e sedile in pietra, sopra una grande antenna; pochi metri e una fontana con una vasca per abbeverare gli animali, è l'ultima acqua disponibile per gli escursionisti diretti verso il Rifugio Brioschi, nell'angolo un sedile in pietra con un muretto dove appoggiarsi. Per fare uscire l'acqua è necessario schiacciare un pulsante in metallo, il beccuccio in pietra ora è vuoto.

Proseguendo si apre un bello spettacolo: un piano verde, poco sopra una vasca in pietra per abbeverare gli animali, io ho visto pecore, e la Foppa del Ger, una vallata di origine glaciale che scende dalla Bocchetta della Bassa, e la vista meravigliosa della Grigna.
Nel prato in legno cinque tavolini con panche attaccate al tavolo non fissati al terreno che a piacere vengono spostati, a destra una struttura in legno con tettucio in mattoni che protegge un cartellone del Comune di Pasturo Panoramica Territorio Comunale con la foto della montagna e i Principali Itinerari Escursionistici. Sulla struttura è appeso un vecchio cartello: su sfondo bianco terreno a disposizione per la sosta oppure il campeggio, al centro su sfondo rosso Informazioni presso il Rifugio "Pialeral" 0341 955462, su bianco in maiuscolo Si declina ogni responsabilità per danni a persone o cose derivanti dall'uso stesso. Accanto un pannello didattico del Parco della Grigna Settentrionale e Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera intitolato Versante di Pasturo che istruisce sulle caratteristiche della montagna, è il terzo, sebbene non numerato, del percorso geologico del Pialeral.
In mezzo al prato un sasso naturale alto circa quattro metri e lungo cinque, dietro un piccolo faggio. Una trentina di metri più avanti una cappelletta bianca retta da una struttura di mattoni, due gradini in pietra sono davanti, una vaschetta appena sotto. Nella cappella una piccola scultura di gradevole fattura della Madonna col Bambino presi dal busto in su, sopra Ora Pro Nobis. Oltre una baita bassa in pietra ben costruita con serramenti in legno.

Nello spazio del prato lasciato vuoto a ben guardare rimangono altri resti del rifugio: qualche metro quadrato del pavimento, e un muretto lungo una decina di metri in cui è stata fissata la placca di metallo rossa che gli apparteneva, Club Alpino Italiano Sez. S.E.M. Rifugio Mario Tedeschi al Pialeral m. 1428.
Dal piano del Pialeral si vede poco sotto l'Alpe Cova e in lontananza i paesi dell'Altopiano Valsassina, una tabella località di Pedalando nel Parco rivolta a monte dice Pialeràl 1430 metri, e Pertus - Rifugio Riva - 1 a sinistra, percorso che arriva da una strada sterrata che sale dall'Alpe Cova fino all'ultima baita, quella bassa in pietra.

Il Pialeral o Pialeràl è una località nota ad ogni escursionista che è stato sulla Grigna, posta circa a metà percorso della Traversata Bassa Piani dei Resinelli - Rifugio Riva, a metà tra Pasturo e la cima della montagna e velocemente raggiungibile dal Colle di Balisio.
Al Pialeràl si può passare qualche ora piacevole fermandosi al Rifugio Antonietta, ci si può dissetare alla fontana, quella con la vasca per animali, si può rimanere nel grande prato attrezzato con tavolini in legno da picnic quando non c'è pericolo valanghe, ed evitando il sole troppo forte, e godere della bellezza del Grignone in ogni stagione.

Sono passato dal Pialeral decine di volte, salendo e scendendo la montagna, la vista della verde o bianca conca è sempre affascinante, altre volte è stato la mia meta. Mi sono fermato qualche minuto o una mezz'ora ai tavolini del prato guardando verso valle protetto dal Grignone, al Rifugio Antonietta o alla baita più in basso. La vista dalla ripida discesa verso la compressione della strada e del Rifugio mi ha sempre colpito come passaggio dalla montagna alle cose abitate.

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