mercoledì 22 giugno 2022

Rischio in montagna

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La montagna esercita un fascino particolare e irresistibile su numerose persone, alcuni nascono in montagna. Una montagna è un rilievo della superficie terrestre, che si estende sopra il terreno per lunghezza e altezza, isolamento, alcune hanno rocce esposte. Non c'è una definizione precisa, né quanto deve essere alta come minimo.[^] Salendo di quota la temperatura diminuisce. Il gradiente medio registrato in condizioni normali è di circa 0.6-0.65 °C ogni 100 metri (nell’aria non satura la temperatura diminuisce di circa 1 °C).[^] Si può apprezzare e vivere la montagna in molti modi, contemplando la natura in un alpeggio, ammirando un panorama dalla finestra di una casa, soggiornando in un paese, lavorando come pastore, agricoltore, nel settore del turismo, dell'artigianato. Alcuni hanno la possibilità e il privilegio di camminare regolarmente lungo sentieri e vie, tanto che questa attività all'aria aperta diventa uno stile di vita. I più coraggiosi, forti, preparati tecnicamente e motivati arrampicano su pareti ripide con rocce e si muovono in un ambiente selvaggio.

Andare per monti non è privo di rischi. In una serie di dodici articoli, che ho iniziato a scrivere nell'autunno del 2021 e termina con questo che si avvale degli argomenti trattati in dettaglio negli altri undici, ci sono nozioni per praticare escursionismo in modo consapevole, che riduce il generico rischio in montagna. Essi non intendendo quindi dissuaderti da fare ciò che ami, né spaventarti, ma sono un mezzo per educare e intrattenere. Come temevo all'inizio dell'introduzione, la mia opera continua ad allargarsi, e a occupare molte ore del mio tempo libero.

Tradizionalmente i pericoli in montagna vengono suddivisi in due grandi categorie: pericoli soggettivi, i quali dipendono dalle scelte, dalle azioni e dai comportamenti dell’escursionista, e pericoli oggettivi, legati alla natura della montagna.[^][^] Le due categorie non sono così nettamente separate, perché una sottovalutazione del pericolo di una categoria innesca un pericolo dell'altra. I principali e dannosi rischi di camminare in montagna sono cadute lungo pendii o nel vuoto, tempo brutto, fulmini, lunga esposizione al sole o al freddo, malattie da alta altitudine, scivolate su neve e ghiaccio, caduta di rocce, valanghe, smarrimento, mancanza d'acqua e di zuccheri, infortuni fisici, esaurimento delle forze, sentirsi male, rottura dell'equipaggiatura, incendi, vipere.

Pericoli soggettivi

I pericoli soggettivi vanno intesi come tutte le situazioni di pericolo legate alla persona stessa. Il desiderio o l'idea di andare da un punto A uno B secondo un determinato itinerario si scontra con le condizioni fisiche e di allenamento, l'attrezzatura, l'esperienza. La pianificazione di una escursione non è altro che una serie di domande e dubbi, come da cosa nasce cosa, alle quali rispondere con franchezza, compiendo l'azione richiesta, e umiltà. Anche un solo no potrebbe far rinunciare o decidere di pianificare un percorso più facile. Un detto dice: "Le montagne non si muovono".

Ecco alcune domande, che formulo in prima persona, e alcune possibili conseguenze di scelte sbagliate, che non hanno la pretesa di essere una lista che includa tutti i pericoli che potresti affrontare in montagna.
Mi sento bene e in forma? Sono sufficientemente allenato per la lunghezza, il dislivello, il tempo che ci vuole e la difficoltà del percorso? Se il percorso è nuovo per me, ho letto bene una descrizione e consultato una mappa topografica? Sono in buone condizioni psichiche, perché la montagna richiede lucidità e nervi saldi. Le conseguenze di una sottovalutazione sono stanchezza, affaticamento muscolare, crampi, infortuni, come distorsioni alle caviglie e problemi alle ginocchia, esaurimento fisico e impossibilità di proseguire. Parallelamente, cresce il nervosismo, con veri e propri attacchi, rabbia, ansietà e persino attacchi di panico e depressione. Lo sforzo di camminare sollecita il sistema cardiocircolatorio. Non è raro sentire escursionisti in difficoltà per problemi cardiaci o colpiti da infarto. Un parametro è l'età. Fondamentale è non sbagliare quanto e come bere e avere con sé acqua a sufficienza per non disidratarsi. Se fa caldo bisogna bere molto di più. Per l'alimentazione il rischio viene da un calo di zuccheri che diminuisce la prestazione fisico e psichica, che bisogna integrare.

Ho consultato il bollettino meteorologico e se necessario quello delle valanghe? Ho sufficiente tempo libero per praticare l'escursione? Tragedie avvengono perché impegni impediscono di aspettare quando le previsioni danno tempo favorevole oppure si parte con il bel tempo sapendo che peggiorerà. Ho detto o lasciato scritto a familiari o amici il mio itinerario e programma? Questo è fondamentale per non essere dimenticati sulla montagna in caso di mancato ritorno e circoscrivere le ricerche. Bisogna essere anche consapevoli che con le proprie scelte si mette in pericolo di infortuni o di vita chi lavora nel sistema dei soccorsi, tra cui molti volontari.
Quale tipo di scarpa è adatta al terreno, alla stagione e al meteo previsto? Ho già camminato qualche chilometro con le scarpe e non mi hanno fatto male? Non sono troppo usurate? Scarpe sportive o scarponi da montagna, o tutte due con un cambio? Le calze sono tecniche? Puoi essere preparato fisicamente finché vuoi ma un errore sulle scarpe non si perdona. Mal di piedi, piedi gonfi, infiammazioni, cute sanguinante, vesciche, schiacciamento di unghie, calli, tra le minime conseguenze. Quali pantaloni, lunghi o corti, maglia, manica lunga o corta, canottiera sì o canottiera no, devo indossare? Camminare con capi comodi e traspiranti agevola l'attività fisica e a non sudare troppo.

Quale zaino è adatto al percorso? Sarebbe infatti disagevole portarsi sulle spalle uno zaino grande e semivuoto o uno piccolo stracarico, che dovrei svuotare per prendere un oggetto.
Ho preparato bene e con calma lo zaino?
C'è uno smanicato, un capo di scorta e una giacca? Mi proteggo dalle intemperie con tre strati di indumenti, interno traspirante, intermedio isolante e esterno impermeabile o antivento? Non mi sono dimenticato il telefonino, e l'ho caricato, indispensabile per comunicare un pericolo e urgenze, che rileva la mia posizione geografica. Ho con me un documento d'identità, dei soldi, la cartina?
Proteggersi dai raggi solari è essenziale per non scottarsi la pelle e non avere problemi agli occhi, tra cui una parziale cecità temporanea. Alcuni danni si possono scoprire anche a distanza di anni con l'insorgenza di brutte malattie, come il tumore alla pelle. Non vanno assolutamente dimenticati occhiali da sole, un cappellino che copre la testa e fa ombra al viso, crema solare con alto fattore di protezione solare spalmata preventivamente per salvaguardare la pelle. Nell'eventualità che l'escursione duri più del previsto e venga colto dal buio, che mi potrebbe far sbagliare sentiero, smarrirmi, chiamare i soccorsi o trascorrere la notte all'aperto, ho con me una lampada frontale? Ho previsto l'eventualità di ghiaccio o lastre di ghiaccio sul terreno, prendendo ramponi o ramponcini per evitare brutte scivolate e su tratti esposti di precipitare nel vuoto? Il terreno prevede di essere innevato e le neve alta mi entrerà dentro gli scarponi? Ghette, per non camminare con i piedi bagnati. Ho inserito nello zaino un kit di primo soccorso,[^] per disinfettare, bendare, incerottare, lenire, prevenire reazioni allergiche?

In che modo questa escursione si inserisce nella mia esperienza personale di andare per monti? Serve per davvero? Se vado in compagnia, mi fido degli altri e ritengo che abbiano la capacità di affrontare l'escursione? Chi non ha molta esperienza deve considerare di non consumare tutte le energie per arrivare in cima, perché pericolosa e dispendiosa è la discesa. Il mal di gambe nei giorni successivi dovuto alla discesa è causato essenzialmente da microtraumi avvenuti all’interno delle fibre muscolari; scientificamente è indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata (DOMS, acronimo inglese), che aumenta di intensità col passare delle ore e solitamente raggiunge il suo picco a distanza di 48 ore.[^] Quando programmo una uscita nella natura, mi domando come mi sentirò il giorno dopo? Vado in montagna per divertirmi, svagarmi, stare bene, allenarmi, scoprire la natura e il territorio, o sono ossessionato dal raggiungimento dell'obiettivo, la febbre della vetta?

Durante l'escursione, non mi faccio prendere dall'entusiasmo nel sentirmi bene e fare di più? Nella vita di tutti i giorni, ho dimostrato equilibrio e calma? Sopra i 2000 metri, come reagisce il mio corpo? I rischi sono mal di montagna acuto, edema cerebrale da alta quota ed edema polmonare da alta quota. Ho la capacità e l'esperienza di cogliere i segnali negativi, come essere in ritardo sul tempo programmato, non sentirsi bene o a proprio agio, o di avere pianificato male la mia escursione? Sono in grado di valutare l'entità di un infortunio? Sto sottovalutato un pericolo oggettivo, come la difficoltà del percorso, oppure le difficoltà sono maggiori del previsto perché si è sbagliata la via? Ho notato carenze nella segnaletica del sentiero, che mi dovrebbero mettere in allerta e avere maggiore attenzione in prossimità di incroci? C'è un peggioramento repentino e non annunciato delle condizioni meteo? Non dimenticare che l'esposizione prolungata all'aperto è un fattore di rischio.

Devo rinunciare e tornare indietro? Le montagne sanno aspettare...

Pericoli oggettivi

I pericoli oggettivi sono i pericoli che non dipendono da noi e dalle nostre scelte, ma fanno parte della natura stessa dell'ambiente in cui si agisce. Qualsiasi ambiente ha pericoli naturali per l'uomo, dal quale egli si difende con buon senso, esperienza, convivendo, cercando riparo. L'uomo ha l'abilità di modificare l'ambiente con opere e costruzioni. Il pericolo naturale per chi cammina in montagna viene dal tipo di terreno, dalla pendenza e rocce, animali, meteo. Le montagne o una grande superficie di esse non si prestano per essere abitate, si è quindi soli e con un riparo lontano. In montagna le condizioni meteorologiche sono più variabili e con valori estremi.

Tra tutti i terreni i cui su cammina in montagna le insidie maggiori vengono da rocce lisce e bagnate e quando è innevato o ghiacciato. I sentieri possono avere tratti esposti, talvolta attrezzati con strutture metalliche, cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione. Un errore significa precipitare nel vuoto con conseguenze fino alla perdita della vita. Un fattore di rischio è la pendenza, al cui aumentare cresce la possibilità di scivolare. In montagna si attraversano tratti in cui si può essere colpiti dalla caduta di sassi e dal distacco di valanghe, a volte procurate dal passaggio di escursionisti che stanno più in alto. Tra i pericoli che dipendono dal comportamento di altre persone che frequentano la montagna, uno viene dai veicoli, in particolare mountain bike, in discesa, e moto da trial, che percorrono sentieri vietati persino sfrecciando ad alta velocità.

Riguardo agli animali, un pericolo viene dal morso di vipere,[^] evento piuttosto raro perché è un serpente non aggressivo e molto sensibile alle vibrazioni del terreno, per cui tende ad allontanarsi battendo a terra i piedi o con un bastone. Il suo ambiente sono luoghi aridi e sotto i sassi o in mezzo ad arbusti. Non sempre la vipera inietta il veleno quando morde, perché è una risorsa preziosa difficile da rigenerare, e da non sprecare. Questo si dice morso secco, almeno il 25%, forse fino al 50%, dei morsi sono secchi. I sintomi di un morso di una vipera di solito compaiono entro pochi minuti o poche ore dopo un morso, e possono includere: dolore intenso, gonfiore, livide della pelle, cambiamenti del ritmo cardiaco, sapore metallico in bocca, intorpidimento, shock. La pericolosità è dovuta principalmente alla azione emotossica e neurotossica del veleno. In caso di morso di vipera, il primo soccorso è immobilizzare il paziente e bendare dal punto del morso all'estremità dell'arto. Il morso di vipera è mortale nell'0,1% dei casi. Il numero dei morti all'anno in Italia a causa delle vipere è molto inferiore rispetto alle punture di imenotteri.
Di pericolo sono le punture di insetti, come api, vespe e calabroni, che pungono per difendersi, che generano reazioni allergiche, anche gravi, lo shock anafilattico è pericoloso per la vita. Altri insetti pungono per nutrirsi succhiando sangue, cimici, pulci e zecche, dolorosa è quella di tafano.[^]

Un fenomeno tipicamente estivo sono i temporali. Bisogna evitare di trovarsi su creste, cime o luoghi che costituiscono delle sommità, alberi isolati, in prossimità di parti metalliche per evitare di essere colpiti da fulmini. In montagna, i parametri meteorologici, radiazione solare, velocità del vento, intensità delle precipitazioni, con bufere di neve, sono più intensi, mettendo a repentaglio la salute e la vita di chi frequenta la montagna. Conseguenze sono: scottature della pelle, insolazioni, disidratazione, ipoglicemia, malattie da raffreddamento, congelamento di mani e piedi, assideramento, perdita della cognizione, svenimento, morte. Va oggettivamente tenuto che, all’aumentare dell’altitudine la percentuale di ossigeno nell’aria resta costante ma la pressione atmosferica diminuisce, rendendo l’aria più rarefatta, pertanto è disponibile meno ossigeno.[^]

Per una sottovalutazione dei pericoli soggettivi o oggettivi accadono incidenti, alcuni neppure la prudenza e la conoscenza dei propri limiti riescono a evitare. Per le richieste di soccorso, in Italia chiama il numero telefonico 118, che attiva il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.[^] Tra le sue finalità, Il CNSAS provvede al soccorso degli infortunati, dei pericolanti e al recupero dei caduti nel territorio montano. Le richieste di soccorso possono provenire da altri escursionisti, compagni o testimoni di incidenti, o da persone che segnalano il mancato ritorno di familiari e amici.

Rischi sul Grignone nel versante di Pasturo

I rischi in montagna sul Grignone nel versante di Pasturo non sono diversi dal generico pericolo dell'andare in montagna. In questo versante sono rocciosi Zucco dei Chignoli e Scudo Tremare, che si attraversano percorrendo Traversata Alta. Il Piastrone, l'area che si estende per quattro cento metri di dislivello circa sotto la cresta, è roccia e erba in decisa pendenza. Il resto della Grigna Settentrionale sono boschi e prati. Nella valutazione del pericolo, va considerato l'altezza della montagna, che supera i 2400 metri sul livello del mare.

Salire al Rifugio Brioschi non richiede conoscenze tecniche, la difficoltà è dovuta alla lunghezza del percorso e al dislivello, circa 1650 metri dal Colle di Balisio e 100 metri in più da Pasturo. Chi è allenato impiega almeno tre ore di salita e due di discesa, c'è acqua solo fino al Pialeral. Un rischio è sopravvalutare le proprie condizioni fisiche e di allenamento, con mal di gambe e stanchezza, tanto da non riuscire più a proseguire. Non è raro che il Soccorso Alpino riceva delle chiamate di richiesta di aiuto per questo motivo. Un altro viene dalla natura della montagna: oltre una certa quota non ci sono più alberi e si è esposti al sole, nè c'è la possibilità di rifornirsi d'acqua. La conseguenza è una perdita considerevole di liquidi, che se non compensata provoca disidratazione, e danni alla pelle, con scottature.

Poiché si va in alta quota, vanno consultate le previsioni meteorologiche. Oltre i 2000 metri sono frequenti nube basse che limitano la visibilità. In inverno le condizioni della montagna cambiano radicalmente: la via estiva non è percorribile perché soggetta a valanghe. Si ricordano due grandi valanghe di tempi recenti: la prima nella notte del 30-31 gennaio 1986 che distrusse il Rifugio Tedeschi al Pialeral, l'altra l'8 febbraio 2009 che arrivò fino alla Traversata Bassa a mille metri di quota! La via invernale al Rifugio Brioschi è di livello alpinistico perché dalla località Comolli la salita è ripida, in mezzo alla neve; per il tratto di cresta verso il rifugio, circa mezz'ora di cammino, servono ramponi e piccozza; presso il rifugio, dove ci sono strapiombi, è pericoloso sostare perché si forma vetrato, uno strato di ghiaccio trasparente che ha fatto vittime. Nel caso di alto rischio di valanghe, il Comune di Pasturo emette un'ordinanza in cui vieta le escursioni oltre una certa quota.[^]

L'altro itinerario in alta quota del Grignone nel versante di Pasturo è la panoramica Traversata Alta delle Grigne, un sentiero che unisce Grignone e Grignetta. Questo percorso si svolge in un ambiente naturalistico incontaminato e di interesse geologico, con passaggi in cresta e numerosi tratti attrezzati, una via classificata come itinerario per Escursionisti Esperti con Attrezzatura (EEA), riservata a chi pratica assiduamente la montagna e non soffre di vertigini.[^]
Senza pericoli oggettivi sono la Traversata Bassa e i sentieri fino alla quota del Pialeral, bisogna stare solo attenti alla segnaletica dei sentieri ed essere in grado di camminare le ore previste. Lungo la strada Pasturo - Alpe Cova si sono registrati incidenti di auto e moto mortali.

Note

  1. "Montagna". Wikipedia: L'enciclopedia libera. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 22 giugno 2022.
  2. "Gradiente termico". Centro Meteo Ligure. Consultato il 22 giugno 2022.
  3. Dianin, Andrea. "Quali sono i pericoli della montagna". Qui montagna. Consultato il 22 giugno 2022.
  4. Cortese, Edoardo. "13 pericoli della montagna [conoscerli ed evitarli]". Sentieri montagna. Consultato il 22 giugno 2022.
  5. Alberto. "Checklist Kit di primo soccorso Trekking". Attrezzatura Trekking. Consultato il 22 giugno 2022.
  6. Baldaccini, Alex (21 giugno 2017). "La corsa in discesa e l’insorgenza del mal di gambe". Montagna Express. Consultato il 22 giugno 2022.
  7. Garbin, Tiziano (19 ottobre 2018). "Morso di vipera, cosa fare e cosa non fare". Nurse 24. Consultato il 22 giugno 2022.
  8. Bertelli, Giulia (24 marzo 2020). "Punture degli insetti: cause e sintomi". my Personal Trainer. Consultato il 22 giugno 2022.
  9. Luks, Andrew M. (gennaio 2021). "Malattia da altitudine". Manuale MSD. Consultato il 22 giugno 2022.
  10. "Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico". cnsas.it. Consultato il 22 giugno 2022.
  11. (30 gennaio 2014). "Rischio valanghe: Pasturo vieta le escursioni sul Grignone". Resegone Online. Consultato il 22 giugno 2022.
  12. (13 giugno 2020). "Grigna Settentrionale (Traversata Alta e Bassa) - 2410 m". Vie normali. Consultato il 22 giugno 2022.

venerdì 3 giugno 2022

Consulta le previsioni meteorologiche

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>L'escursionismo è influenzato dalle condizioni meteorologiche perché si svolge all'aperto, spesso senza riparo nelle vicinanze. Per sapere che tempo farà ci si affida a bollettini meteo, che satelliti, modelli matematici, tecnologia, aziende specializzate e scienziati hanno reso sempre più precisi e consultabili ovunque, minuto per minuto secondo la posizione, e affidabili anche a distanza di alcuni giorni. Questa aiuta la programmazione di un percorso. Sono vere due cose. La prima è che per alcune applicazioni del telefonino in cui controlliamo le previsioni del tempo, in montagna piove sempre e fa freddissimo. La seconda è che siamo informatissimi perché per abitudine leggiamo e guardiamo le previsioni meteo dello stato del cielo e della temperatura più volte nel corso della giornata e su canali diversi anche quando non dobbiamo andare da nessuna parte! E si può sempre dare la colpa a previsioni meteorologiche sbagliate quando qualcosa va storto, come nel caso bagnarsi per un acquazzone oppure splende il sole e ti eri preparato per la pioggia.

Principali parametri meteo

I principali parametri meteo sono: radiazione solare, che dipende dalla copertura nuvolosa, precipitazioni, la loro intensità e se è pioggia o neve, temperatura, umidità relativa, pressione atmosferica, velocità del vento e la sua direzione. Le previsioni del tempo cercano di stimare come questi parametri evolvono. In un bollettino meteo non manca l'indice UV, la previsione su eventuali temporali, lo zero termico, ossia a quale quota c'è 0 °C. Il tempo influenza l'escursionista nella scelta delle scarpe, come vestirsi, cosa mettere nello zaino, quanto bere.

Siti web e allerte

Lo scopo principale di camminare in montagna è svagarsi, ed è naturale programmare l'escursione con il bel tempo, e con una garanzia che rimanga tale. La prima cosa è quindi informarsi sulle condizioni meteorologiche, scegliendo siti web attendibili,[^][^] leggendo bene quanto scritto, valutando eventuali allerte o allarmi che vengono diramati. In inverno, va consultato anche il bollettino nivologico per il rischio di valanghe. A volte si sceglie di affrontare un moderato maltempo perché non c'è abbastanza tempo a disposizione o perché questo fa parte delle possibili variabili.

L'ARPA Lombardia (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) fa le previsioni del tempo in Lombardia e collega una serie di rischi Idro-Metro. Il rischio ha cinque gradi di criticità, espressi con dei colori: codice bianco - nessuna previsione, codice verde - criticità assente, codice giallo - criticità ordinaria, codice arancione - criticità moderata, codice rosso - criticità elevata. Chi partirebbe per la montagna con il rosso? I rischi Idro-Metro sono: temporali, idrogeologico, idraulico, vento forte, neve, valanghe, incendi boschivi.[^]
In Svizzera, c'è un Portale sui pericoli naturali, segnalati con una scala da 1 a 5; ad esempio per il vento con pericolo 3 - marcato, il rischio viene dalla caduta di rami.[^]

Alcuni rischi dovuti alle condizioni meteo

È fuori dubbio che il cattivo tempo aumenta il rischio in montagna. Il maltempo è una delle cause principali per cui si rinuncia a raggiungere un obiettivo, in corso d'opera o ancora prima della partenza. Un altro motivo che fa stare a casa è scrivere un blog sulle montagne che si amano.

In caso di nebbia o nuvole basse si può perdere l'orientamento e comunque la visibilità è minore di una giornata con il sole. Con la pioggia ci si bagna senza l'uso di materiale tecnico specializzato come il Gore-tex e il terreno bagnato è insidioso, con il rischio di scivolare specialmente su rocce lisce. In caso di piogge violente o prolungate, c'è il rischio di frane. Con il maltempo le difese immunitarie del corpo si abbassano progressivamente, il minimo è prendere un raffreddore. Dalle basse temperature ci si difende scegliendo un abbigliamento e scarpe adeguate, rimanendo asciutti e evitando una esposizione prolungata. Le conseguenze sono ipotermia, congelamento di mani e piedi quando sono sotto zero, fino all'assideramento. Il vento forte muove e fa cadere rami e alberi o altri oggetti. Inoltre, il vento aumenta la sensazione di freddo e può provocare squilibrio e mal di testa per un processo di rapida dilatazione e restringimento dei vasi sanguigni.[^] Durante l'escursione è bene scrutare il cielo e accorgersi di un cambiamento dell'umidità, cumolonembi, particolari nuvole a forma di cumolo a sviluppo verticale, annunciano temporale.[^][^] In caso di temporale, evita la permanenza su sentieri particolarmente esposti, come creste o vette, vie ferrate e di ripararti sotto alberi isolati. Essere colpiti da scariche di fulmini significa morire.

Credere che in una giornata soleggiata non si corrano dei rischi per la salute è proprio sbagliato. Il sole è una fonte di gravi problemi per la pelle e gli occhi a causa dei raggi UV, dai quali ci si deve difendere con le dovute precauzioni. Le regole da seguire sono: camminare in un orario con indice UV basso, spalmarsi una crema solare con alto fattore di protezione, indossare un cappello, coprire la pelle con indumenti, indossare occhiali scuri. Inoltre, sole e temperature elevate disidratano l'organismo velocemente.

In Grigna

Pianificare di andare in Grigna richiede di consultare le previsioni meteorologiche. Io sono un fan del Centro Meteorologico Lombardo.[^] Come tutti, preferisco andare in montagna con il bel tempo, precipitazioni leggere comunque non mi disturbano più di tanto. Nubi basse nascondono il Grignone nei giorni umidi, d'estate come d'inverno, con il rischio perdere la via. L'escursionista può sperimentare tutti i fattori e la variabilità tipica del clima di alta montagna, progressivo abbassamento della temperatura e dell'umidità, vento forte in quota, cambiamenti improvvisi del tempo, precipitazioni violente e impreviste senza possibilità di riparo, neve per sei mesi all'anno, rischio di essere travolti da una valanga.

Note

  1. (25 maggio 2022). "Previsioni meteo prima di un'escursione: i nostri consigli. StileAlpino.net. Consultato il 3 giugno 2022.
  2. (27 marzo 2019). "Previsioni meteo: istruzioni per l’uso". Gite in Lombardia. Consultato il 3 giugno 2022.
  3. "Allerta LOM". Regione Lombardia. Consultato il 3 giugno 2022.
  4. "Livelli di pericolo vento". Portale sui pericoli naturali. Consultato il 3 giugno 2022.
  5. Redondo, Marc (7 novembre 2020). "Perché quando c'è vento ci fa male la testa?". Il Meteo. Consultato il 3 giugno 2022.
  6. La Ica (31 luglio 2020). "Piccola guida alle nuvole, come sono fatte e come influenzano il meteo". Tutto Green. Consultato il 3 giugno 2022.
  7. Dianin, Andrea. "Cosa fare in caso di temporali in montagna". Qui montagna. Consultato il 3 giugno 2022.
  8. "Previsioni Lombardia". Centro Meteorologico Lombardo. Consultato il 3 giugno 2022.